LA PREFETTURA E L’ISPETTORATO DEL LAVORO INTERVENGANO IMMEDIATEMENTE E’ a dir poco sconcertante la gestione della gara per l’affidamento a più soggetti dei servizi di accoglienza e assistenza a cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale in provincia di Potenza. Con una brusca e incomprensibile accelerazione, si è stabilito il trasferimento dei migranti già ospiti degli attuali gestori presso altre strutture in base all’ordine di graduatoria. Considerato che, attualmente, i posti disponibili sono maggiori dei migranti ospitati, la cooperativa che, seppur vincitrice del bando, è sesta e ultima in graduatoria, dovrà entro domenica trasferire 130 migranti, in attesa dell’arrivo di nuovi ospiti. Persone che, dalla mattina alla sera si troveranno sballottate, sradicate, trattate come fossero pacchi. Ciò nonostante la stessa direttiva europea sull’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale prevede che “gli Stati membri provvedono a che i trasferimenti di richiedenti da una struttura alloggiativa a un’altra avvengano soltanto se necessari”. Oltre che dal lato umano nei confronti di queste persone, la vicenda ha un impatto devastante sui lavoratori dell’Arci: passare dall’oggi al domani e per un tempo indefinito da 130 a 0 persone accolte significherà un esubero di circa 20 unità lavorative. Appena venuti a conoscenza della situazione abbiamo chiesto la convocazione urgente di un incontro alla Prefettura e all’Ispettorato del lavoro al fine di avviare un esame congiunto sulle sorti del personale e sull’attivazione della clausola sociale, ma non solo non abbiamo avuto alcun riscontro, ma abbiamo avuto in queste ore la conferma dagli stessi lavoratori che il trasferimento dovrà essere concluso entro domenica. Nel silenzio assordante degli organi competenti interessati. Riteniamo gravissima questa sottovalutazione di una vicenda che sta trascinando 20 famiglie, dalla mattina alla sera, nell’incertezza più totale. Potrà essere attivata qualche forma di ammortizzatore sociale? Chiediamo al Prefetto di sospendere immediatamente e temporaneamente la procedura e di convocare congiuntamente all’Ispettorato del lavoro le parti al fine di trovare la giusta soluzione sia per gli ospiti che i lavoratori. Facciamo appello al senso comune di responsabilità delle istituzioni.